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Si sa, l’innovazione nel campo motoristico non si arresta mai, grazie anche alle nuove norme anti inquinamento degli ultimi anni, i costruttori hanno iniziato a progettare motori più piccoli in grado di poter contenere i consumi e di conseguenza le emissioni inquinanti. Per mantenere livelli di potenza e prestazioni accettabili però si è dovuto ricorrere nuovamente alla sovralimentazione. Questo ha fatto sì che l’elettronica, che prima aveva affossato la costruzione dei motori sovralimentati, ne sia diventata la sua migliore alleata.

Difatti proprio attraverso l’elettronica i progettisti sono riusciti a domare il famigerato turbo lag, rendendo lineare la spinta delle turbine, tanto che nei motori più sofisticati l’erogazione della potenza risulta talmente progressiva da eguagliare quella dei motori aspirati.

Nel 2014 i nuovi regolamenti per il campionato di Formula Uno sono nuovamente cambiati e hanno previsto il ritorno dei motori sovralimentati; la Ferrari ha colto l’occasione per riaffermare un principio tanto caro al Commendatore: tutto ciò che viene sperimentato sulle auto da corsa deve, prima o poi, trovare applicazione sulle auto di tutti i giorni; così al salone dell’auto di Ginevra dello stesso anno è stata presentata al mondo la nuova California T.

Carrozzeria Spider, che grazie al tetto rigido ripiegabile nel portabagagli diventa coupé, motore V8 da 4300cc sovralimentato da 460cv, la California è stata collocata come entry level della gamma delle vetture Ferrari.

Nella sua ultima versione, la California viene dotata di un nuovissimo motore V8 3.855cc che sviluppa ben 560cv grazie all’ausilio della sovralimentazione assicurata da due piccole turbine con un ridotto momento d’inerzia e un innovativo disegno che di fatto riescono ad annullare il prevedibile turbo lag.

Grazie ad una centralina elettronica, il Variable Boost Management varia l’erogazione della coppia in base alla marcia inserita e al regime di rotazione del motore abbassando sensibilmente i consumi.

Nel 2015, a quarant’anni esatti dalla presentazione della prima Ferrari spinta da un motore V8 montato in posizione centrale: la 308, sul sito web della casa emiliana è stata presentata la 488 GTB dotata di un motore sovralimentato in grado di erogare 670 cv e di raggiungere i 330 Km/h.

A riprova del fatto che quando a Maranello fanno una cosa la fanno al meglio, questo motore ha vinto il premio International Engine of the Year per ben tre anni consecutivi.

Dean Slavnich, co-presidente degli Ieoty Awards ha dichiarato: ”senza dubbio stiamo assistendo a una lezione magistrale in ingegneria da parte di Ferrari, nessun turbo-lag, bellissima erogazione, emozione autentica, rombo furioso e tanta potenza: questo V8 Ferrari è un’opera d’arte”.

Nel 2018 però la Ferrari è riuscita a fare di meglio: grazie all’esperienza maturata in pista, il motore della GTB ha subito una profonda evoluzione: moltissime le modifiche che prevedono addirittura l’adozione di circa il 50% di pezzi nuovi rispetto all’unità precedente e un nuovo layout dell’aspirazione, con prese d’aria spostate nella parte posteriore.

Questa nuova versione estrema che vanta ben 720 Cv, con un’incredibile potenza specifica:185cv/l è divenuto il motore otto cilindri più potente che abbia mai varcato i cancelli della fabbrica di Maranello.

 

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