Tempo di lettura stimato: 2 minuti

Non ci sono dati ufficiali, ma non è facile stabilire se sia nato prima io o la mia passione per le auto. Mi chiamo Matteo Lupi, ho emesso i primi vagiti a Brescia, in un freddo inverno di qualche anno fa: era il 1981 e Gilles Villeneuve teneva ancora stretto il volante della sua Ferrari. Ci misi poco a capire che quegli strani oggetti rumorosi e con quattro cose tonde e nere avevano un fascino unico e che avrebbero accompagnato per sempre la mia vita.

La passione per le auto mi ha regalato emozioni uniche ed irripetibili, tanto da spingermi a viverla da una prospettiva diversa: nel 2007 sono entrato a far parte della redazione di RomaMotorWeb, gloriosa testata giornalistica creata e gestita con cuore da Gino Allegritti, un mentore, diventato con il tempo amico fraterno. L’esperienza in RMW è stata anche la culla del legame con l’altra metà di questo blog, Andrea Fiaschetti, redattore senior, appassionato di belle auto e vero e proprio cultore dell’estetica (che fosse a 2 gambe o 4 ruote poco importa, ci siamo sempre capiti al volo). La nostra storia iniziò al buio, nell’ascensore di un hotel di Anzola dell’Emilia. Non ci eravamo mai incontrati, ci eravamo solo sentiti per telefono, ma l’idea di dare il via ad un progetto costruito sulla nostra passione comune, fu lo stimolo ad andare oltre quell’imbarazzo iniziale, aspettare per grazia divina che quella porta si aprisse liberandoci da quello spazio angusto, ed iniziare a guardarci con meno diffidenza. Da lì in poi tutto è cambiato, quel mondo patinato che avevo visto solo su tv e giornali si era trasformato in qualcosa di reale e tangibile. Ricordo ancora il primo MotorShow con il pass stampa al collo e la prima volta che ho varcato la soglia della sala stampa di Bologna Fiere con il gotha del giornalismo motoristico nazionale. Già…la prima volta. “La prima volta non si scorda mai” disse qualcuno che la sapeva lunga ed, in effetti, il segreto di tutto quello che ha mosso i miei passi mediatici nell’automotive è stato proprio quello di vivere con l’incanto e la freschezza di un bambino che corona il sogno di una vita. Non l’abbiamo mai trasformata in una professione logorante, anzi, talvolta è stata la parentesi rigenerante in mezzo a settimane e mesi del nostro lavoro, ma ci abbiamo sempre messo dedizione e professionalità, senza lasciare nulla al caso.

Oggi, a 12 anni di distanza, dopo tanti weekend di gara ed eventi seguiti per conto di diverse testate e l’esperienza magica della 1000 Miglia, anche se gli impegni lavorativi e la famiglia hanno ormai quasi totalmente riempito il tempo da dedicare alla redazione, ho pensato fosse giusto riprendere in mano quel filo che non si è mai rotto, mosso da un sentimento e dal desiderio di farlo scorrere, perchè in fin dei conti…“la passione è l’ossigeno dell’anima”.