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L’Avvocato Gianni Agnelli non fu solo un imprenditore, i suoi vezzi e il suo gusto ne fecero anche un’icona di stile famosa e apprezzata in tutto il mondo. Proprietario e amministratore della più grande industria automobilistica italiana, fu protagonista anche del jet set mondiale.

Tra le tante passioni ebbe anche quella più ovvia: quella per le belle auto. La sua posizione, ma naturalmente anche il suo conto in banca, gli permisero di divenire nel tempo proprietario di alcune delle auto più belle ed esclusive mai prodotte, auto uniche progettate esclusivamente per lui.

Nel 1986, per festeggiare i vent’anni dall’acquisizione della Ferrari, Agnelli decise di farsi un regalo e chiese alla dirigenza di Maranello di creare per lui una vettura speciale, una Testarossa cabriolet.

La Testarossa rappresentava il top del listino della casa di Maranello ed era stata presentata due anni prima a Parigi. 12 cilindri a V di 180°, 390 cv e una velocità di punta di 290 km/h. La Testarossa aveva una linea elegante e modernissima ed era considerata una delle auto più belle del suo tempo.

Ci vollero ben quattro mesi per fabbricarne una con le modifiche richieste. Oltre alla capote in tela color Magnolia, e i dovuti rinforzi al telaio (#62897), la Testarossa dell’Avvocato ricevette anche un nuovo cambio.
Durante la Seconda guerra mondiale il giovane rampollo di casa Agnelli, rimase coinvolto in un incidente d’auto in cui rischiò di perdere un piede e da allora ebbe sempre forti fastidi alla caviglia sinistra, motivo per cui predilesse sempre automobili dotate di trasmissione automatica. Il cambio, progettato dalla Valeo era a tutti gli effetti un cambio manuale, ma azionando un pulsante il pedale della frizione si ritraeva e lo trasformava in un cambio semiautomatico, un meccanismo avveniristico per l’epoca.

Un’altra richiesta dell’avvocato Agnelli fu la verniciatura in color argento, sosteneva che l’argento fosse il suo colore per via del nome del metallo sulla tavola periodica degli elementi che riconduceva alle sue iniziali: AG. Per questo motivo il cavallino fissato al centro della griglia che copriva i fari, fu fatto realizzare direttamente in argento massiccio.
Gli interni furono ordinati in pelle blu, colore preferito di Agnelli e blu era anche la modanatura che percorre il bordo dell’abitacolo e la parte inferiore della carrozzeria.

La Testarossa Spider oggi appartiene ad un collezionista inglese che a sua volta la acquistò ad un’asta dagli eredi di un amico di Agnelli al quale l’avvocato aveva venduto l’auto.

La Testarossa di Agnelli fu l’unico esemplare a lasciare Maranello senza il tetto. Molti altri proprietari, in seguito, fecero “tagliare” le proprie Testarossa per emulare l’Avvocato ma nessuno di loro riuscì a far fare il lavoro direttamente dalla Ferrari.

Infine, l’auto ricevette una targa molto particolare: “TO 00000G”, l’Avvocato poteva anche questo!