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Michael Schumacher, “Schumi” per gli amici, “Kaiser” per i tifosi, a tutt’oggi è il pilota di Formula Uno che ha vinto di più di tutti, un pilota che vanta una serie di record riguardanti le gare della massima serie impressionante, probabilmente alcuni di questi primati rimarranno imbattuti per sempre. L’opinione pubblica lo vede come un supereroe: fisico d’acciaio, tecnica di guida esemplare, freddezza teutonica e passione mediterranea, riusciva ad emozionare con le sue imprese epiche: un cavaliere senza macchia e senza paura. Eppure, una macchia, anche bella evidente sul curriculum del tedesco c’è.

Il 26 ottobre 1997 è una domenica di più di venti anni fa, si corre il Gran Premio d’Europa sul circuito di Jerez della Frontera in Spagna ed è l’ultima gara della stagione. Al termine di un campionato agguerrito la classifica vede in cima due piloti divisi da un solo punto. Michael Schumacher ha vinto già due titoli mondiali guidando una Benetton e da due anni indossa la tuta rossa dei piloti Ferrari, lo scorso anno è arrivato terzo nel mondiale e quest’anno ha collezionato 5 vittorie, tre secondi posti e vari piazzamenti a punti, che gli permettono di guidare la classifica davanti a Villeneuve jr, anche se il canadese ha messo nel paniere due vittorie in più.

Jaques è alla sua seconda stagione in Formula Uno, è entrato nel Circus direttamente dal portone principale, sedendosi subito sulla monoposto di un top team. Prima di approdare in F1 il canadese è passato per la Formula 3 italiana e poi s’è trasferito in America dove al volante di una Formula Atlantic ha conquistato un ottimo terzo posto a fine campionato. Nel 1994 è in Formula Cart e si guadagna il titolo di Rookie of the Year: premio per il miglior esordiente. Questa velocissima carriera convince molti delle sue qualità tecnico-agonistiche, ma la maggior parte dei commentatori sostiene che la sua più grande qualità sia il cognome che porta.

La griglia di partenza vede Villeneuve e Schumacher partire appaiati con lo stesso tempo di qualifica, identico al millesimo anche a quello di Frentzen, un evento rarissimo. Quando il semaforo diventa verde il canadese sbaglia la partenza e i due tedeschi lo lasciano dietro, alla prima curva Schumacher è davanti a tutti e i tifosi ferraristi saltano in piedi assaporando l’arrivo del titolo mondiale piloti atteso a Maranello da ormai quasi vent’anni. Tutto fila liscio fino alla prima sosta per il cambio gomme: tra Schumacher e Villeneuve ci sono circa 5 secondi e al ventiduesimo giro il tedesco si ferma; il canadese esegue una tattica che premierà il tedesco in tantissime gare future: aspetta una tornata, fa un giro a tutta birra e quando rientra in pista si trova dietro, ma vicinissimo al rivale. I due sono in mezzo al traffico dei doppiati e il distacco diminuisce fino a quando uno di questi rimane tra i due e il gap aumenta di nuovo. Al rientro della seconda sosta Villeneuve si ritrova nuovamente dietro al tedesco e decide che non c’è più molto tempo: deve attaccare. Il canadese in pochi giri azzera il distacco e inizia a tentare il sorpasso in diversi punti del tracciato. Schumacher è in visibile difficoltà risponde agli attacchi con manovre a volte azzardate. Al quarantasettesimo giro i due arrivano alla curva Dry sac e in frenata Villeneuve s’infila all’interno. L’inquadratura della telecamera che riprende la gara in diretta mostra la Williams che allarga la curva entrando in contatto con la Ferrari portandola sulla sabbia dove il tedesco rimane bloccato. La folla si alza sulle tribune e i commentatori iniziando ad inveire contro il canadese che avrebbe costretto Schumacher al ritiro.

Anche nei box inizia il trambusto e partono i primi reclami ufficiali dei team, mentre la corsa continua. La Ferrari di Schumacher nello scontro ha riportato la rottura della sospensione destra ed è rimasta bloccata nella sabbia della via di fuga, ma anche la Williams è rimasta danneggiata e Villeneuve inizia a perdere tutto il vantaggio che aveva sugli inseguitori. Alla fine, perde la prima posizione cedendo ai sorpassi di Hakkinen e Coulthard. Sotto la bandiera a scacchi il canadese arriva terzo ma i quattro punti che guadagna gli bastano per scavalcare il tedesco nella classifica del mondiale piloti e aggiudicarsi quello che rimarrà il suo unico titolo mondiale, impresa mai riuscita al padre, indubbiamente dotato di maggiore talento.

Nel dopo gara le polemiche sono roventi, perché i replay dell’incidente visto da altre inquadrature svelano un’altra verità: Villeneuve sbuca alla destra di Schumacher, ma tiene la sua, pur larga, traiettoria, e risulta evidente che il tedesco, una volta sorpassato, chiuda la sterzata speronando il canadese, cioè colpendolo con l’intenzione di costringerlo al ritiro. Forse la cosa più grave che possa fare un pilota.

I tifosi sono in shock, qualcuno continua a difenderlo, ma la maggior parte dell’opinione pubblica gli si schiera contro. Anche giornali e tv sia italiani che tedeschi accusano il Michael di un comportamento antisportivo. La Federazione Internazionale dell’Automobile fa partire un’inchiesta, convoca Schumacher per chiedergli spiegazioni e l’11 Novembre lo condanna: la sua manovra è stata giudicata “intenzionale, ma non premeditata”. La punizione è esemplare: Schumacher viene squalificato e il suo nome viene tolto dalla classifica mondiale, anche se i punti conquistati gli vengono lasciati.

Schumacher perde molti estimatori, delusi dal comportamento deprecabile del loro beniamino. Le scuse, arrivate con il considerevole ritardo di 15 anni, furono allo stesso tempo l’ammissione che l’incidente era stato causato di proposito e l’ammissione che anche un supereroe d’acciaio nasconde un’anima fragile e può perdere il controllo: “Tornassi indietro mi sarei comportato diversamente. Ma non sempre sono stato capace ad analizzare le situazioni a caldo. In certi momenti ho bisogno di tempo per pensare e riconoscere i miei errori”. Errore anche molto ingenuo, perché da alcune inquadrature sembra evidente che senza la manovra di Schumi il canadese avrebbe avuto una traiettoria molto larga e il ferrarista avrebbe potuto tranquillamente incrociare e ripassarlo.

Fortunatamente negli anni successivi Schumacher riuscirà a riconquistare uno stuolo di tifosi devoti grazie alla miriade di vittorie conquistate nelle successive dieci stagioni guidate al top.